La spazzatura invade anche l'Everest
I rifiuti prodotti dall'uomo hanno ormai invaso ogni angolo della Terra

Quante volte abbiamo usato la parola “incontaminato” sottovalutandone il significato? La domanda è questa: esistono ancora luoghi incontaminati?
Un tempo avremmo risposto di sì. Bastava raggiungere il cuore dell'Oceano Pacifico o scalare le vette più alte dell'Himalaya. Oggi la conferma che non è più così: il mondo è troppo piccolo per contenere l'immondizia che quotidianamente produciamo. Recentemente su The Himalayan Times è stata pubblicata una fotografia terrificante che mostra quanta immondizia ci sia sull'Everest. Una quantità incredibile, aumentata negli ultimi anni anche a causa dell'innalzamento della temperatura che ha sciolto neve e ghiacciai e che ha portato alla luce ricordi di un'umanità troppo poco rispettosa.
L'Himalaya è solo un esempio, un simbolo. I nostri rifiuti li troviamo ormai ovunque, rifiuti che rimarranno con noi per tutta la vita. Un augurio che abbiamo sempre fatto considerandola una bella promessa, ma che in questo caso sicuramente non lo è. Le nostre montagne e i nostri ambienti soffrono tutti per le stesse ragioni. Per questo ormai si dovrebbe pensare a una tutela planetaria e non limitata agli Stati di cui ogni persona fa parte.
Ricordo ancora una bellissima frase letta nel parco di Yellowstone, negli Stati Uniti, che mi piace ripetere ogni volta che si parli di rifiuti e mancato riciclo: “Quando lascerai questo posto porta a casa immagini impresse nella tua mente e lascia invece solo l'impronta del tuo piede”.
Questo articolo è stato pubblicato su Famiglia Cristiana.