Anche l'Italia a rischio siccità?
L'avreste mai pensato 20 anni fa che ci saremmo scontrati con il dramma della carenza d'acqua in metà del Pianeta? Una risorsa alla base della vita spesso presa troppo poco in considerazione.
Oggi è protagonista di uno dei più gravi allarmi del nostro tempo. Di siccità in Africa purtroppo siamo abituati a sentir parlare, di siccità in Sicilia meno, di mancanza d'acqua nella Pianura Padana forse non ce lo saremmo immaginati. Eppure tra 12 anni potrebbe essere la realtà. I cambiamenti climatici hanno fatto ammalare la nostra Terra e sembra che tutti ne pagheremo le conseguenze.
In Italia nei primi mesi del 2018 ci sono state un terzo di precipitazioni in meno rispetto ai valori storici, con alcune differenze: meno 50% al sud, meno 40% al centro ma più 5% al nord, soprattutto per la neve. Ancora una volta siamo di fronte alla necessità di un repentino cambio di rotta: è fondamentale limitare al massimo gli sprechi di un elemento che non è inesauribile. In Emilia Romagna, per sopperire alla carenza d'acqua annunciata, si pensa di creare nuovi bacini idrici per raccogliere la pioggia da utilizzare in l'agricoltura.
Vorrei accendere i riflettori sull'acqua potabile che abbiamo a disposizione, una ricchezza che per milioni di persone è un sogno. Mi chiedo perché non si inizi a pensare a come differenziare l'acqua di uso comune nelle nostre case. Non capisco ad esempio perché nei gabinetti si debba usare l'acqua potabile. Quando capiremo che l'acqua non può essere considerata un rifiuto probabilmente avremmo fatto un passo avanti.
Questo articolo è stato pubblicato su Famiglia Cristiana