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L'importanza della prima colazione

Migliora la capacità di memorizzazione, il livello di attenzione e in generale lo stato di salute e benessere

09 ottobre 2017
| di Serena Capurso
L'importanza della prima colazione

Nutrizionisti, esperti di alimentazione, ricercatori e comitati scientifici concordano da molto tempo sull'importanza di iniziare bene le nostre giornate con una sana, adeguata e varia prima colazione. Il messaggio rivolto dagli esperti a tutte le fasce della popolazione è quello di non trascurare mai il momento della giornata che riguarda la prima colazione, il pasto che dovrebbe fornire circa il 20 per cento dell'energia giornaliera.

 

L'abitudine a consumare regolarmente la prima colazione si collega, infatti, a un migliore stato di salute e di benessere a tutte le età: lo dimostra un numero crescente di evidenze scientifiche, raccolte in differenti Paesi del mondo e nell'ambito di stili alimentari molto diversi tra loro. Al termine del periodo di digiuno notturno, la prima colazione ha innanzitutto il compito di fornire l'energia necessaria per affrontare le attività della mattina e, più in generale, della giornata.

 

Un effetto diretto dell'eliminazione della prima colazione è il peggioramento della performance nelle prime ore della giornata stessa che, in particolare nei bambini, si manifesta con una minore capacità di concentrazione e di resistenza durante l'esercizio fisico. Una prima colazione adeguata è, invece, associata a un miglioramento della capacità di memorizzazione, del livello di attenzione, della capacità di risoluzione di problemi matematici e della comprensione durante la lettura e l'ascolto. Il miglioramento di tali parametri di performance non interessa solo il periodo immediatamente successivo all'assunzione della colazione ma di estende alle ore successive e si osserva nei bambini e negli adulti.

 

Purtroppo, nonostante il tentativo di divulgare le giuste informazioni e di diffondere abitudini alimentari corrette, una consistente fascia di popolazione sembra “resistere” a modificare, il proprio modo “scorretto” di dare inizio alla giornata. Sia i risultati delle revisioni sistematiche della letteratura sia le indagini statistiche condotte su campioni di popolazione documentano, infatti, come il primo pasto della giornata sia in realtà il più sottovalutato e che spesso, se non viene del tutto dimenticato, risulta essere comunque non sufficiente al fabbisogno soprattutto in età evolutiva.

 

L'esame complessivo di numerose ricerche scientifiche, svolte sia negli Stati Uniti che in Europa sulle abitudini alimentari concernenti la colazione, mostra infatti che una percentuale compresa tra il 10-30 per cento dei bambini e degli adolescenti di tutti i Paesi interessati dagli studi salta regolarmente la prima colazione e che questa scorretta abitudine è sempre più frequente passando dall'infanzia all'età adulta.

 

Saltare la prima colazione non può essere considerata semplicemente come una innocua cattiva abitudine in quanto va a influenzare molti fattori che agiscono sul nostro stato di benessere. I risultati di diversi studi dimostrano, infatti, come una prima colazione regolare sia collegata all'instaurarsi di molteplici benefici come il miglioramento di molti parametri metabolici, correlati essenzialmente al rischio cardiovascolare ma anche al generale stato di salute e benessere dell'individuo. Il consumo quotidiano della prima colazione si associa non solo alla riduzione dei livelli plasmatici del colesterolo LDL e della trigliceridemia ma agisce anche sui meccaniscmi che controllano i processi ossidativi a carico delle LDL stesse.

 

La prima colazione contribuisce anche al controllo dei fattori di rischio delle malattie croniche, soprattutto cardiovascolari influenzando, sia direttamente che indirettamente, la composizione della dieta in generale.

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