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Cataratta o nucleosclerosi del cristallino?

Risponde il medico veterinario Giuseppe Larosa

09 dicembre 2016
| di Giuseppe Larosa
Cataratta o nucleosclerosi del cristallino?

Ho una cagnetta, meticcia  di 10 anni che comincia ad avere gli occhi opachi, specialmente al centro dell’occhio. Gli sarà venuta la cataratta? Cosa si può fare?
Grazie, Giulia (Frosinone).


Il cristallino è la lente posta all’interno dell’occhio. Normalmente, e fino a una certa età dell’animale, il cristallino si presenta completamente trasparente. Questa completa trasparenza permette alla luce di attraversarlo completamente per poter arrivare sulla retina e formare le immagini. È una lente biconvessa, di piccole dimensioni, a forma di lenticchia, posta dietro l’iride ed in posizione centrale.

 

L’opacità dell’intero cristallino, che sia per cause ereditarie o non ereditarie, si definisce cataratta. Questo opacamento della lente causa un’interferenza al passaggio della luce causando una parziale o totale cecità.

 

La “cataratta congenita” si manifesta fin dal momento della nascita dell’animale e la si può evidenziare già all’apertura delle palpebre. In questi casi, spesso, la causa è legata a traumi intrauterini oppure a una carenza vitaminica durante le prime settimane di vita.

 

Le “cataratte acquisite”, come indica lo stesso termine, si manifestano durante il corso della vita dell’animale, principalmente nei cani obesi e diabetici, più di frequente durante la vecchiaia dell’animale.

 

Alcune  razze di cani hanno una maggiore predisposizione a presentare, durante il corso della loro vita, la cataratta e quelle con maggiore predisposizione sembra siano il Cocker spaniel americano, il Barboncino, il Beagle, il Pastore tedesco, il Golden retriever, lo Schnauzer nano e altre razze meno comuni.

 

Nella maggior parte dei casi, la diagnosi, quando non si tratta di un opacamento totale del cristallino, la effettua il medico veterinario durante una delle periodiche visite di controllo durante i trattamenti vaccinali. In base alla posizione dell’opacità sul cristallino si può pure ipotizzare la possibile progressione della cataratta.

 

I primi opacamenti, dovuti ad alterazioni di ordine chimico o fisico delle fibre del cristallino, vengono indicati come “cataratta incipiente”. Successivamente, se ci troviamo in presenza di una forma progressiva, si svilupperà un rigonfiamento delle fibre del cristallino che porterà a una “cataratta intumescente” che potrà evolvere o progredire in una forma di “cataratta matura” quando tutto il cristallino,  nucleo compreso, diventerà uniformemente opaco e il cane non riuscirà più a vedere.

 

La terapia, nei casi di cataratta matura, è di tipo chirurgico ed è risolutiva, a patto che vengano selezionati animali idonei a essere operati, cioè che non presentino, in associazione alla cataratta, patologie della retina come l’atrofia retinica o l’atrofia retinica progressiva centrale poiché, se la retina non funziona, è superfluo e inutile effettuare l’intervento chirurgico sull’animale. Quindi è opportuno effettuare sempre una retinografia e un’ecografia oculare prima di ipotizzare un intervento chirurgico.

 

Le metodiche chirurgiche variano in base alla tecnica che il singolo chirurgo preferisce, ma quella maggiormente utilizzata è della facoemulsificazione. Il facoemulsificatore è provvisto di  una sonda di piccolissime dimensioni che, dopo essere stata introdotta  nell’occhio attraverso una piccolissima incisione sulla cornea, attraverso degli ultrasuoni frammenta il cristallino. Man mano che il cristallino viene frantumato, viene contemporaneamente aspirato per allontanarlo dall’occhio. Attraverso la piccola apertura effettuata sulla cornea si introduce un cristallino artificiale che permette all’animale di tornare a rivedere bene.

 

I vantaggi di questa metodica sono legati sia alla rapida ripresa della visione da parte dell’animale sia alla notevole diminuzione delle eventuali complicazioni postoperatorie.

 

Giulia, quello che osservi all’interno degli occhi del tuo cane è probabile che sia una sclerosi nucleare o nucleosclerosi del cristallino. Questo problema, legato all’invecchiamento dell’animale è molto più frequente rispetto alla cataratta e non compromette di molto la normale visione dell’animale. Fai fare un’accurata visita oculistica da un medico veterinario e saprai se si tratta di sclerosi nucleare o di cataratta.

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