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Integratori in gravidanza: attenzione a carenze ed effetti

Uno studio norvegese ha fatto il punto sugli integratori da usare o non usare in gravidanza

05 luglio 2016
| di Serena Capurso
Integratori in gravidanza: attenzione a carenze ed effetti

Gli integratori vitaminici e minerali possono svolgere un ruolo importante durante la gravidanza, prevenendo danni al nascituro e alla donna dovuti a stati carenziali materni. Ma vanno evitati i sovra dosaggi, fermo restando il fatto che, secondo l'opinione del Comitato scientifico AINut (Associazione italiana nutrizionisti) una dieta equilibrata e bilanciata resta il presidio più valido per garantire la salute del feto e della mamma.


Uno studio recente, condotto da ricercatori norvegesi sull’utilizzo di integratori vitaminici e minerali sull’esito della gravidanza, ha portato alle seguenti conclusioni.


Ferro: influenza il peso alla nascita e, in caso di carenza, può dare problemi cognitivi e comportamentali nell’infanzia; se ne raccomanda l’integrazione solo in caso di carenza dimostrata.


Calcio: la carenza di questo minerale si associa a rischio di sviluppare pre-eclampsia e a ritardo di crescita intrauterino che può essere ridotto da un’adeguata integrazione.


Magnesio: la sua carenza può portare a danni ematologici e teratogeni. Uno studio della Cochrane ha mostrato una significativa riduzione del rischio di basso peso del neonato alla nascita nelle donne a cui era stata data un’integrazione.


Zinco: l’assunzione di cereali ricchi di fitati, l’integrazione con elevati dosaggi di ferro e le patologie gastrointestinali possono interferire con l’assorbimento di zinco; negli animali gravidi, la carenza di zinco può limitare lo sviluppo fetale. Può essere consigliabile ricorrere ad un’integrazione con zinco nelle donne con carenza dimostrata o condizioni di ridotto assorbimento del minerale anche se non c’è alcuna evidenza scientifica che possano esserci benefici da un’integrazione generalizzata con zinco durante la gravidanza.


Vitamina A: un'integrazione di questa vitamina aumenta il peso alla nascita e la crescita in donne con HIV. Nei paesi occidentali, comunque, dove gli apporti di questa vitamina sono adeguati, è necessario fare attenzione ad un sovra dosaggio da integratori: il limite massimo raccomandato è di 3000 UI/die.


Vitamina C: basse concentrazioni di questa vitamina sembrano aumentare l’insorgenza di pre-eclampsia e, in questo senso, nelle donne a rischio può portare un beneficio.


Vitamina E: la sua integrazione con appositi preparati potrebbe essere pericolosa in quanto potrebbe alterare lo stato ossidativo fisiologico durante la gestazione. Per questo motivo, non se ne raccomanda l’utilizzo per prevenire la pre-eclampsia.


Ad ogni modo, concludono gli autori dello studio, sono necessari ulteriori studi di approfondimento delle conoscenze scientifiche per le singole sostanze.

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