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Biomasse prodotte con il fitoplancton marino delle alghe

Si potrà ottenere energia, attraverso la sintesi di biocarburanti farine e paste. E' il progetto che vede come capofila il gruppo Ferrero, in collaborazione con il Cnr, Istituto di chimica biomolecolare di Pozzuoli (Napoli), 'Sibafeq.

Biomasse prodotte con il fitoplancton marino delle alghe

Un progetto di ricerca completamente italiano che utilizza una risorsa naturale rinnovabile, il fitoplancton marino delle alghe diatomee, per la produzione di biomasse da cui ottenere energia, attraverso la sintesi di biocarburanti, o farine e paste. E' il progetto che vede come capofila il gruppo Ferrero, in collaborazione con il Cnr, Istituto di chimica biomolecolare di Pozzuoli (Napoli), 'Sibafeq - Sfruttamento integrato di biomasse algali in filiera energetica di qualità', illustrato a Expo.

Il progetto di ricerca, che ha coinvolto 15 giovani ricercatori, è stato co-finanziato dal ministero dell'Istruzione nell'ambito del Programma operativo nazionale. Nel corso della ricerca è stata realizzata ex novo, in Campania, una tecnologia flessibile ed economica per la produzione di microalghe e di prodotti collegati. Nel sito di Palomonte in provincia di Salerno e nello stabilimento Ferrero di Sant'Angelo Dei Lombardi, è stato installato un prototipo di impianto, che a fine progetto raggiungerà circa 20 mila litri di coltura, destinato alla sperimentazione e produzione in campo delle microalghe e un processo tecnologicamente avanzato per la trasformazione delle biomasse.

Sibafeq si chiuderà entro dicembre 2015 e ha già ottenuto risultati, tra cui la realizzazione di un processo di trattamento enzimatico delle paste algali per favorire il rilascio dei componenti e la possibilità di sperimentare la trasformazione dei residui idrosolubili della lavorazione delle micro-alghe per la produzione di idrogeno e acido lattico attraverso un processo microbiologico brevettato. Le biomasse ottenute dalla coltivazione massiva di microalghe costituiscono anche una materia prima per la produzione di ingredienti alimentari, oli omega-3, biocarburanti e composti ad alto valore nutrizionale e salutistico. I risultati del progetto, secondo quanto illustrato a Expo, delineano nuovi scenari per applicazioni alimentari, nutraceutiche ed energetiche. (ANSA).

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