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Da "biodegradabile" a "bioplastica"
Biodegradabile
Con il termine biodegradabile si indica il procedimento naturale che decompone, grazie ai batteri saprofiti, un prodotto o un materiale in periodo temporale relativamente breve. Questa proprietà permette il regolare mantenimento dell'equilibrio ecologico del pianeta.
Biodiesel:
Il biodiesel è un biocarburante ottenuto dalla lavorazione degli oli vegetali e dei grassi animali. È considerato un carburante verde in quanto ottenuto da fonti di energia rinnovabile. Può essere utilizzato in sostituzione del gasolio/diesel nei motori predisposti.
Biomasse
Le biomasse comprendono vari materiali di origine biologica, scarti delle attività agricole riutilizzati in apposite centrali termiche per produrre energia elettrica. Si tratta generalmente di scarti dell'agricoltura, dell'allevamento e dell'industria. Trarre energia dalle biomasse consente di eliminare rifiuti prodotti dalle attività umane, produrre energia elettrica e ridurre la dipendenza dalle fonti di natura fossile come il petrolio. Una fonte di energia pulita su cui l'UE ha deciso di investire al pari dell'eolico.
Bioplastica
La bioplastica è un tipo di plastica biodegradabile in quanto derivante da materie prime vegetali rinnovabili annualmente. Il tempo di decomposizione è di qualche mese in compostaggio contro i 1000 anni richiesti dalle materie plastiche sintetiche derivate dal petrolio. Le bioplastiche attualmente sul mercato sono composte principalmente da farina o amido di mais, grano o altri cereali. Oltre ad essere biodegradabili (in accordo con la Norma Europea En 13432 e con i programmi di certificazione rilasciati da primari enti internazionali), hanno il pregio di non rendere sterile il terreno sul quale vengono depositate. La bioplastica, dopo l’uso, consente di ricavare concime fertilizzante dai prodotti realizzati, come biopiatti, biobicchieri, bioposate, e di impiegarlo per l'agricoltura.
Fonte: www.wikipedia.org e www.ecologiae.com
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