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Parchi: "no allevamenti per pellicce"

Lav, importante decisione a tutela ambiente e animali.

Parchi: "no allevamenti per pellicce"

Nell’ultima seduta della Comunità del Parco Adda Sud (uno dei Parchi Regionali fluviali della Lombardia) il Sindaco Paolo Riccaboni di Spino d’Adda (CR), ha presentato una specifica mozione per l’aggiornamento del Piano Territoriale del Parco con la messa al bando degli allevamenti di animali “da pelliccia”, poi approvata a maggioranza.

Il divieto si affianca a quello recentemente adottato anche dal Parco del Serio, con una esplicita disposizione nel Piano delle Attività Zootecniche (articolo 15). Salgono così a 61 i Comuni lombardi, tra le province di Bergamo, Lodi e Cremona dove non sarà possibile avviare allevamenti di animali allo scopo di produrre pellicce, in quanto attività incompatibile con le finalità di tutela ambientale dei Parchi Regionali Fluviali.

Oltre alle già condivise motivazioni etiche (nel Comune di Spino d’Adda è già vigente un apposito divieto), il Sindaco Riccaboni ha inteso tutelare l’ambiente del Parco Regionale dai pericoli conseguenti a eventuali aperture di allevamenti di animali “da pelliccia”; questi animali sono infatti specie alloctone, e nello specifico il visone “da pelliccia”, quello americano, è una specie differente dal visone europeo, e dunque potenziale specie "invasiva".

 

Nonostante alcuni Sindaci abbiano cercato di ostacolare l’approvazione del divieto avanzando argomentazioni a tutela degli agricoltori e del presunto loro diritto di allevare visoni, il divieto è poi stato approvato a maggioranza, facendo prevalere gli interessi della comunità del Parco e dell’ambiente a quelli dei singoli.

Ogni allevamento di visoni rappresenta una potenziale fonte di fuga di animali, che poi inevitabilmente finirebbero con il popolare l’habitat in cui si vengono a trovare costituendo dunque una minaccia per la fauna locale.

“La LAV ringrazia il Sindaco di Spino d’Adda, Paolo Riccaboni, per questa importante e responsabile azione, e ancora una volta rinnoviamo l’appello ai Senatori della Commissione Sanità e agli Onorevoli della Commissione Agricoltura affinché diano rapido inizio all’iter legislativo per l’approvazione della proposta di legge (S62, C288) che vieterà definitivamente questi allevamenti in tutta Italia” - dichiara Simone Pavesi, Responsabile LAV Campagna Pellicce.

 

L’allevamento di animali per la produzione di pellicce è un'attività inaccettabile per ragioni etiche, ambientali (a causa dell’inquinamento che provoca e per la minaccia intrinseca nell’allevare specie esotiche), scientifiche (è dimostrata l’incompatibilità delle condizioni di privazione cui sono sottoposti gli animali con il soddisfacimento delle minime esigenze etologiche), e gli italiani che sono favorevoli al divieto di questa forma di allevamento sono aumentati dal 93% al 95,5% (rilevazioni Eurispes, Rapporto Italia 2011 e 2014).

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