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Esche veleni, prorogata Ordinanza Ministero

Pubblicata in Gazzetta Ufficiale

Esche veleni, prorogata Ordinanza Ministero

Il ministero della Salute, con ordinanza del 14 gennaio 2014 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 3 marzo scorso, ha prorogato di un anno l'ordinanza, risalente al 10 febbraio 2012, dal titolo "Norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati".

Secondo la Lega del cane, questa ordinanza rappresenta uno strumento fondamentale per prevenire e contrastare un fenomeno che nel nostro Paese, sia in ambito cittadino che nelle campagne, ha dimensioni ancora allarmanti come testimoniano i continui casi denunciati. Ma per proteggere gli animali, la salute pubblica e l'ambiente è comunque indispensabile uno strumento ancora più efficace e soprattutto senza scadenza. E' necessario, quindi, che le norme contenute nel provvedimento siano recepite al più presto in legge per renderle definitive.
Purtroppo sono ancora pochi i Comuni che adottato regolamenti e/o ordinanze sindacali che vietano e sanzionano l'utilizzo di esche e bocconi avvelenati. E, affinché gli effetti dell'ordinanza siano davvero efficaci, è necessario che tutti i soggetti preposti a contrastare e reprimere il fenomeno - sindaci, Asl, medici veterinari, Istituti zooprofilattici, prefetti - seguano le linee guida emanate dal ministero della Salute per standardizzare le procedure previste dall'Ordinanza stessa e uniformarle sul territorio nazionale.
Tra i punti fondamentali dell'ordinanza - scrive la Lndc - ricordiamo che all'Istituto zooprofilattico competente per territorio potranno essere inviati eventuali campioni anche se l'animale non muore. Gli esami necroscopici dovranno essere effettuati 48 ore entro l'arrivo dell'animale deceduto, mentre le analisi dei campioni dovranno essere realizzate entro trenta giorni dall'arrivo. Si chiarisce, inoltre, che non solo l'invio delle spoglie degli animali morti per avvelenamento e dei campioni, ma anche quello di esche o bocconi sospetti di avvelenamento, deve avvenire tramite le Aziende unità sanitarie locali competenti per territorio o le imprese convenzionate.

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