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di Licia Colò

VULCANO: IL DIO DEL FUOCO
di Licia Colò

La proposta di oggi ci porta nell’isola di Vulcano, in Sicilia. Le calde acque circostanti e un clima ancora clemente a queste latitudini, permettono di godersi al meglio questi ultimi scampoli d’estate.

17 settembre 2001 - Vulcano è l’isola dell’arcipelago eoliano più vicina alla Sicilia. E possiamo sfruttare questi ultimi scampoli di estate per visitarla ed immergerci nella tranquillità dei suoi splendidi siti, prima di rituffarci nella quotidianità cittadina. La sua origine risale a circa un milione di anni fa, quando la lava fuoriuscì dalle immense profondità marine ed un grande edificio vulcanico emerse dalle acque. Questo fu un processo lento e graduale, che continuò fino a che il vulcano raggiunse un diametro di circa 5 km ed un’altezza di oltre mille metri. Il paesaggio che si presenta oggi ai nostri occhi è fatto di profondi valloni verdeggianti contornati da colline che degradano dolcemente verso il mare. Qui a Vulcano il vento e l’acqua si sono divertiti a giocare con le rocce che costituiscono l’isola, creando, nel corso dei secoli, paesaggi di rara bellezza. Grotte, anfratti e insenature pittoresche si stagliano nel mare come piccoli tesori inattesi. L’emozione è forte di fronte al susseguirsi di rocce nere su cui spiccano colori sgargianti, quasi fluorescenti. A volte sono traforate o ricamate come merletti, altre sembra che il vento le abbia modellate per creare le mura di una fortezza naturale. Il paesaggio appare piuttosto aspro: coste alte e scure e colate di lava si tuffano improvvisamente nel mare incutendo timore e solenne rispetto. In questo luogo la natura è sicuramente la madre e la sovrana indiscussa, di fronte alla quale l’uomo non può che inchinarsi e rimanere affascinato. I Romani, anche se impressionati dalle manifestazioni esplosive di Vulcano, furono i primi a sfruttarne le numerose ricchezze. In particolare, nei pressi del porto estraevano l’allume all’interno del faraglione di levante. Davanti alla spiaggia, intorno ai faraglioni, le fumarole si trovano anche sott’acqua e fanno ribollire il mare come fosse un enorme pentolone. Sul fondo marino è possibile osservare tante piccole bocche fumanti che sembrano respirare emettendo milioni di bollicine che risalgono in superficie simili ad impalpabili filamenti. Il fenomeno è legato all’attività vulcanica e testimonia l’esistenza di magma in profondità. Dalla massa fusa della temperatura di oltre 1000 gradi si sprigionano dei gas che risalgono la superficie e fuoriescono ad elevata temperatura insieme all’acqua. E’ per questo motivo che in qualunque stagione ed ora della giornata in questa zona il mare è tiepido ed in alcuni punti addirittura caldo.

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