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di Piera de Sensi

I PARCHI DELLE“ACCHIAPPANZE”
di Piera de Sensi

1 giugno 2001 - Roma, Villa Ada, lato Via Panama. In questa strada del rinomato quartiere Parioli c’è un meeting point che tutti gli abitanti della zona conoscono. E’ da lì che parte uno dei più suggestivi percorsi che la Capitale possa offrire a chi ha dei cani da portare a spasso. Intorno alle sette della mattina si riunisce il primo gruppo: professionisti, impiegati, insegnanti, tutta gente che lavora. Arrivano alla spicciolata, già vestiti per andare in ufficio e con il giornale sotto il braccio. Che siano donne o uomini, che siano eleganti o casual, tutti hanno il vezzo di appendersi al collo, a mo’ di collana, il guinzaglio dei loro cani appena sciolti. Il gruppo delle sette è molto affiatato, se qualcuno è in ritardo lo si aspetta, se qualcuno rientra da un viaggio o da una malattia lo si saluta con grande cordialità. Poi tutti si inoltrano nel parco, ancora immerso nella nebbia mattutina. La passeggiata dura mezz’ora e lungo il percorso, come fra soci di un club, si intrecciano discorsi sui vari fatti del giorno, ci si aggiorna sulle vicende personali e si raccontano le ultime prodezze o disavventure delle proprie creature a quattro zampe. La luce ovattata del parco dona fascino anche a chi non ne ha, e l’atmosfera intrisa di mistero favorisce le confidenze, la amicizie, gli amori…Amori quasi sempre coronati quasi sempre dal matrimonio perché colorano che amano gli animali sono nati per intendersi, per azzerare le differenze sociali, per condividere lo stesso stile di vita proiettato nella natura e nella semplicità. Spesso il gruppo dei mattinieri di Villa Ada si imbatte in un principe del Foro, l’avvocato Giovanni Maria Flick. Anni fa, quando fu nominato Ministro di Grazia e Giustizia, il noto professionista si guardò bene dal rinunciare alla quotidiana passeggiata con il proprio cane, ma non poté sottrarsi all’obbligo di condividerla con un body guard. La scenetta era gustosa, con ministro e cane che avanzavano preceduti dal body guard attentissimo a proteggere l’illustre personaggio da eventuali morsi o assalti che avrebbero rischiato di provocare un pericoloso vuoto di potere o, non si sa mai, una crisi istituzionale. Roma, Villa Borghese, ore pomeridiane. All’ingresso del Parco dei Daini il colpo d’occhio è pittoresco e l’atmosfera molto più rilassata. Un crogiolo di razze che si scrutano, si annusano, si spupazzano, si rincorrono. Sembra che a questo punto del giorno i cani diventino i veri protagonisti della loro happy hour. Anche i padroni si lasciano andare, e visto che la giornata ha ormai macinato tutti gli impegni, c’è più tempo per scrutarsi , spupazzarsi e rincorrersi anche tra umani. La ragazza meno dotata diventa improvvisamente interessante se è accompagnata da un cane che susciti curiosità e simpatia, e anche il ragazzo più timido diventa magicamente spavaldo se può snocciolare dati sull’ultimo modello di guinzaglio a scatto, o sul nuovo fischietto a ultrasuoni che può essere udito solo dagli animali. Qui l’ambiente è un po’ più democratico, anche se a volte fa la sua apparizione Marina Ripa di Meana, fasciata in seducenti guaine. La plurititolata dama, che non ha mai mancato di scegliere mariti e cani sempre di gran razza, è instancabile anche in questa circostanza. Mentre fa scorrazzare i preziosissimi carlini, il suo incedere è animato da movimenti di ginnastica, per cui se a Villa Borghese vi capitasse di avvistare in lontananza una magnifica figura di donna che sgancia pugni e calci nell’aria non vi meravigliate: è lei. Possono cambiare gli scenari ma il rituale è sempre lo stesso. Dalla Villa Borghese di Roma ai giardini di Porta Venezia a Milano, dalla toscana pineta di San Rossore al Parco delle Rimembranze a Napoli, portare a spasso gli animali può riservare, fra i tanti benefici, anche quello di sconfiggere la solitudine sentimentale. Proprio a Napoli, con un’assonanza tipica della migliore verve partenopea, il Parco delle Rimembranze è soprannominato “parco delle acchiappanze”. Ed è consolante sapere che, anche se non ci si può permettere un cane di razza o alla moda, è possibile riscuotere uguale successo con un qualsiasi bastardino, perché la tenerezza che irradia ispirerà tutti a fermarsi per dargli una carezza.

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