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di Marco D’Amico
di Marco D’Amico
ECOVOLONTARIATO, UNA VACANZA UTILE
di Marco D’Amico
Un’idea diversa per i nostri lettori, alle prese di questi tempi con “l’incognita ferie”, che possono prendere in considerazione l’idea
di partecipare agli innumerevoli campi di ricerca proposti dalle associazioni ambientaliste e non.
9 luglio 2001 - Una vacanza a contatto diretto con delfini, camosci, tartarughe marine, stambecchi, lupi ed orsi. Quante volte l’abbiamo sognata e poi ci siamo svegliati dicendo “ma come faccio? Una vacanza così non è fattibile!”
Ed allora ci siamo ritrovati su spiagge assolate e strapiene di bagnanti chiassosi ed unti da unguenti dal sapore tropicale. Oppure in fila, sotto un sole cocente, dal panettiere al porto o davanti l’entrata di una discoteca dall’ingresso “a prezzo fisso, cocktail compreso”
Certo, ognuno è libero di scegliersi la vacanza che gli pare. Però è pur vero che già da qualche anno si può unire l’utile al dilettevole anche quando si parla di ferie, animali e salvaguardia ambientale. Basta informarsi: l’offerta non manca ed è ampia e variegata.
Navigando su Internet si possono consultare i siti delle più importanti associazioni ambientaliste che organizzano campi di ricerca legati al cosiddetto ecovolontariato ma anche soggiorni nei parchi naturalisti.
Tra questi, le offerte migliori che abbiamo selezionato per i nostri lettori, giungono da:
www.europeconservation.org: propone viaggi nei santuari naturalistici europei;
www.adp.hr: si occupa di centri studi dedicati ai cetacei;
www.tethys.org: è specializzato sui centri di studio di animali marini;
www.fondoperlaterra.org: per chi ama le vacanze naturalistiche nei grandi spazi africani e non;
www.wwf.it. Offre viaggi naturalistici in Italia ed all’estero per tutti i gusti e per tutte le età;
www.lipu.it: queste vacanze natura sono ovviamente legate al mondo degli uccelli;
www.cts.it: da sempre vicino al mondo degli animali con l’attivazione di “soggiorni-natura” in Italia ed all’estero.
Questi sono solo alcuni dei siti legati ai “viaggi natura” ma navigando nei motori di ricerca con le parole chiave "ecovolontariato”, "vacanza naturalistica", "soggiorno natura" o quant’altro, si possono davvero trovare decine e decine di soluzioni per una vacanza all’insegna dell’ecovolontariato.
Credetemi, entrerete a far parte di un mondo che pensavate scomparso. A questi campi, infatti, si possono trovare persone tra le più disparate: dal single alla casalinga che lascia a casa marito e figli, dal teen-ager amante della natura al ragazza che si è appena lasciata col fidanzato, dal pensionato ancora arzillo al cinquantenne alla ricerca di una vacanza finalmente "diversa". Spesso queste persone si imbarcano sole in questa avventura. Sanno che non c’è bisogno di partire in comitiva, con i soliti due o tre amici o, peggio ancora, con il marito o la moglie di sempre, un partner occasionale o l’amico d’infanzia. Finalmente possiamo partire da soli! Lasciamo a casa tutto e tutti e per dieci giorni, due o tre settimane ci mettiamo alle spalle la nostra stressante quotidianità.
Per fare questi viaggi, comunque, bisogna avere un grande spirito di adattabilità e, soprattutto, essere fortemente motivati perché non si può essere "ambientalista" per due settimane all’anno. La nostra convinzione deve partire dal di dentro. Non dobbiamo andare in Croazia per vedere i delfini ed aspettarci di stare seduti in una platea di un delfinario. Così come non possiamo sperare di poter aiutare una tartaruga marina rifiutandoci di effettuare dei turni notturni di guardia vicino ai nidi dove hanno deposto le uova. Ed ancora, se si decide di salire in alta montagna per aiutare uno stambecco o un camoscio appare inutile incamminarsi a mezzogiorno ma ci si deve alzare di primo mattino e mettersi in cammino quando il sole è ancora basso all’orizzonte.
Poi ci sono tutte quelle regole, non scritte, che vengono assoggettate al cosiddetto “spirito di adattabilità”, legato innanzitutto alla convivenza comune in alloggi spesso spartani come rifugi o foresterie dove, comunque, ognuno deve fare la propria parte per i turni di pulizia degli alloggi ma anche per l’approvvigionamento e la preparazione dei pasti; quindi deve necessariamente avere una mentalità molto "elastica"…
Lo “spirito di adattabilità” di cui si è parlato prima, insieme ad un buono stato di salute, sono indispensabili per una buona riuscita dei campi anche perché appostamenti, lunghe camminate, levatacce mattutine e lunghi turni di guardia servono necessariamente per una buona riuscita della ricerca scientifica ma non è sempre detto che sfocino in un avvistamento o in un incontro “ravvicinato” con l’animale. Se ciò non accadesse non è comunque il caso di disperarsi visto che possiamo tornare a casa certi di aver, comunque, fatto qualcosa di importante per i nostri amici animali. E poi, male che vada, abbiamo conosciuto nuovi amici che condividono con noi l’amore per gli animali.
Ed allora ci siamo ritrovati su spiagge assolate e strapiene di bagnanti chiassosi ed unti da unguenti dal sapore tropicale. Oppure in fila, sotto un sole cocente, dal panettiere al porto o davanti l’entrata di una discoteca dall’ingresso “a prezzo fisso, cocktail compreso”
Certo, ognuno è libero di scegliersi la vacanza che gli pare. Però è pur vero che già da qualche anno si può unire l’utile al dilettevole anche quando si parla di ferie, animali e salvaguardia ambientale. Basta informarsi: l’offerta non manca ed è ampia e variegata.
Navigando su Internet si possono consultare i siti delle più importanti associazioni ambientaliste che organizzano campi di ricerca legati al cosiddetto ecovolontariato ma anche soggiorni nei parchi naturalisti.
Tra questi, le offerte migliori che abbiamo selezionato per i nostri lettori, giungono da:
www.europeconservation.org: propone viaggi nei santuari naturalistici europei;
www.adp.hr: si occupa di centri studi dedicati ai cetacei;
www.tethys.org: è specializzato sui centri di studio di animali marini;
www.fondoperlaterra.org: per chi ama le vacanze naturalistiche nei grandi spazi africani e non;
www.wwf.it. Offre viaggi naturalistici in Italia ed all’estero per tutti i gusti e per tutte le età;
www.lipu.it: queste vacanze natura sono ovviamente legate al mondo degli uccelli;
www.cts.it: da sempre vicino al mondo degli animali con l’attivazione di “soggiorni-natura” in Italia ed all’estero.
Questi sono solo alcuni dei siti legati ai “viaggi natura” ma navigando nei motori di ricerca con le parole chiave "ecovolontariato”, "vacanza naturalistica", "soggiorno natura" o quant’altro, si possono davvero trovare decine e decine di soluzioni per una vacanza all’insegna dell’ecovolontariato.
Credetemi, entrerete a far parte di un mondo che pensavate scomparso. A questi campi, infatti, si possono trovare persone tra le più disparate: dal single alla casalinga che lascia a casa marito e figli, dal teen-ager amante della natura al ragazza che si è appena lasciata col fidanzato, dal pensionato ancora arzillo al cinquantenne alla ricerca di una vacanza finalmente "diversa". Spesso queste persone si imbarcano sole in questa avventura. Sanno che non c’è bisogno di partire in comitiva, con i soliti due o tre amici o, peggio ancora, con il marito o la moglie di sempre, un partner occasionale o l’amico d’infanzia. Finalmente possiamo partire da soli! Lasciamo a casa tutto e tutti e per dieci giorni, due o tre settimane ci mettiamo alle spalle la nostra stressante quotidianità.
Per fare questi viaggi, comunque, bisogna avere un grande spirito di adattabilità e, soprattutto, essere fortemente motivati perché non si può essere "ambientalista" per due settimane all’anno. La nostra convinzione deve partire dal di dentro. Non dobbiamo andare in Croazia per vedere i delfini ed aspettarci di stare seduti in una platea di un delfinario. Così come non possiamo sperare di poter aiutare una tartaruga marina rifiutandoci di effettuare dei turni notturni di guardia vicino ai nidi dove hanno deposto le uova. Ed ancora, se si decide di salire in alta montagna per aiutare uno stambecco o un camoscio appare inutile incamminarsi a mezzogiorno ma ci si deve alzare di primo mattino e mettersi in cammino quando il sole è ancora basso all’orizzonte.
Poi ci sono tutte quelle regole, non scritte, che vengono assoggettate al cosiddetto “spirito di adattabilità”, legato innanzitutto alla convivenza comune in alloggi spesso spartani come rifugi o foresterie dove, comunque, ognuno deve fare la propria parte per i turni di pulizia degli alloggi ma anche per l’approvvigionamento e la preparazione dei pasti; quindi deve necessariamente avere una mentalità molto "elastica"…
Lo “spirito di adattabilità” di cui si è parlato prima, insieme ad un buono stato di salute, sono indispensabili per una buona riuscita dei campi anche perché appostamenti, lunghe camminate, levatacce mattutine e lunghi turni di guardia servono necessariamente per una buona riuscita della ricerca scientifica ma non è sempre detto che sfocino in un avvistamento o in un incontro “ravvicinato” con l’animale. Se ciò non accadesse non è comunque il caso di disperarsi visto che possiamo tornare a casa certi di aver, comunque, fatto qualcosa di importante per i nostri amici animali. E poi, male che vada, abbiamo conosciuto nuovi amici che condividono con noi l’amore per gli animali.