VEGETARIANI CRESCONO
di Alessio Guerrini
25 giugno 2001 - Sarà la paura per la mucca pazza, sarà una lenta, inesauribile presa di coscienza nel il rispetto degli animali, sta di fatto che i vegetariani, coloro che scelgono di rinunciare al consumo di carne, aumentano in Italia così come in Europa.
Una crescita che ha portato a una maggiore attenzione da parte dei media e delle aziende che iniziano a guardare con interesse al mercato vegetariano, mentre i ristoranti scoprono nuovi menù a base di verdura e cereali. In Francia, ad esempio, molti ristoranti hanno scelto di offrire ai propri clienti esclusivamente piatti vegetariani. Una pratica che ha cominciato a prendere piede fin dal 1996. In quell’anno i francesi si apprestavano a superare la soglia del milione. L’Alliance Végétarienne assicura che i suoi iscritti aumentano del 30% ogni anno.
Dall’Inghilterra, da sempre paese molto incline al vegetarismo, arrivano dati ancora più incoraggianti: secondo una recente indagine della BBC sono circa dieci milioni le persone che hanno scelto di eliminare dalla propria dieta le carni rosse, quattro milioni sono vegetariani così come il 12% dei giovani.
In Italia crescono le richieste di informazioni e cresce anche l’interesse dei giornali e dei magazine che sempre più spesso dedicano ai vegetariani inserti e servizi.
I vegetariani in Italia, circa due milioni e mezzo, sono così distribuiti: Lombardia circa il 30%, Piemonte 16%, Lazio 16%, Emilia e Friuli 8%, Toscana 7%.
Il consumo di carne è diminuito soprattutto nel centro-sud: nei gioni di grande paura per l’allarme mucca pazza, si stima che il consumo di carne sia calato addirittura del 70%, stabilizzandosi successivamente intorno al 40%. Interessanti anche i dati di Toscana e Piemonte, se si considera che buona parte delle abitudini alimentari di queste regioni sono da sempre legate alla produzione interna e ai grandi allevamenti 70%.
Una crescita che ha portato a una maggiore attenzione da parte dei media e delle aziende che iniziano a guardare con interesse al mercato vegetariano, mentre i ristoranti scoprono nuovi menù a base di verdura e cereali. In Francia, ad esempio, molti ristoranti hanno scelto di offrire ai propri clienti esclusivamente piatti vegetariani. Una pratica che ha cominciato a prendere piede fin dal 1996. In quell’anno i francesi si apprestavano a superare la soglia del milione. L’Alliance Végétarienne assicura che i suoi iscritti aumentano del 30% ogni anno.
Dall’Inghilterra, da sempre paese molto incline al vegetarismo, arrivano dati ancora più incoraggianti: secondo una recente indagine della BBC sono circa dieci milioni le persone che hanno scelto di eliminare dalla propria dieta le carni rosse, quattro milioni sono vegetariani così come il 12% dei giovani.
In Italia crescono le richieste di informazioni e cresce anche l’interesse dei giornali e dei magazine che sempre più spesso dedicano ai vegetariani inserti e servizi.
I vegetariani in Italia, circa due milioni e mezzo, sono così distribuiti: Lombardia circa il 30%, Piemonte 16%, Lazio 16%, Emilia e Friuli 8%, Toscana 7%.
Il consumo di carne è diminuito soprattutto nel centro-sud: nei gioni di grande paura per l’allarme mucca pazza, si stima che il consumo di carne sia calato addirittura del 70%, stabilizzandosi successivamente intorno al 40%. Interessanti anche i dati di Toscana e Piemonte, se si considera che buona parte delle abitudini alimentari di queste regioni sono da sempre legate alla produzione interna e ai grandi allevamenti 70%.