Kinder
AnimalieAmbiente.it / rubriche / Ecologia e Ambiente / QUANDO IL GATTO... E' DA CORSA
di Marco D’Amico

QUANDO IL GATTO... E' DA CORSA
di Marco D’Amico

14 giugno 2001 - Il vostro gatto è pigramente accovacciato sul tappeto ed è assorto nei suoi pensieri. Ad un tratto si alza in piedi ed inizia una corsa sfrenata per tutta casa, poi si accuccia nuovamente e si rimette a dormire come se nulla fosse. Cosa è successo? Il gatto è improvvisamente impazzito o cosa?
Non vi preoccupate, nulla di strano. Il vostro micio non ha bisogno dell’analista e non è neanche stato colpito da un attacco di epilessia. Fa parte del suo essere, soprattutto in quei felini abituati da sempre a vivere tra quattro mura. Tutto questo improvviso movimento è definito dagli esperti “attività di compressione”. Il gatto, come in molti sanno, ha un bisogno innato di cacciare e di sfuggire al pericolo ma se vive in casa è privato di queste possibilità perché possiede cibo in abbondanza e quindi non hanno bisogno di cacciare. Lo stesso dicasi degli eventuali “intrusi” da cacciare. Anche quando vanno a fare due passi in giardino o sul balcone non è che la loro vita diventi eccitante di colpo visto che, sul manto erboso, di animaletti da cacciare ce ne sono ben pochi ed anche la convivenza con gli altri gatti del vicinato è normalmente abbastanza tranquilla. Lui esce di casa speranzoso di provare qualche emozione forte ed invece torna tra le mura domestiche frustrato e demotivato. Qui trova il solito cibo, senza fare alcuna fatica. Insomma, è una vita alla “che noia, che barba” ed allora cosa fare per rendere l’esistenza più elettrizzante? Non c’è niente di meglio che farsi una bella corsetta sfrenata intervallata da balzi e salti per liberarsi un po’ della propria energia. La stessa energia che il gatto residente in una fattoria, ad esempio, può liberare scorrazzando nell’aia dietro agli uccelli o ai roditori o a combattere per il territorio con i suoi simili. Dopo tutta questa fatica, per questi felini, il rientro in casa significa soprattutto pisolini vicino al camino. Non sono gatti stressati, sono estremamente sereni e si godono in panciolle la tranquillità domestica.
Il micio di città, paradossalmente, è stressato perché “ingabbiato” tra le mura casalinghe e sembra la Lupa del Campidoglio che va avanti ed indietro tra una stanza e l’altra. Allora la sua mente escogita ogni mezzo per divagarsi e sfuggire alla noia. La cosa più eclatante, e probabilmente per lui più divertente, è quella di rompere letteralmente le scatole al proprio padrone magari andandogli vicino e disturbandolo in continuazione, toccandolo con le zampe o con la testa oppure andando a rovistare tra gli oggetti a lui proibiti. Il padrone allora gli urla dietro e lui si mette a correre follemente di qua e di là tra una stanza e l’altra lasciandolo anche sbigottito. La reazione del felino, infatti, è sproporzionata rispetto alla sgridata che ha appena ricevuto ma per lui il vero scopo era quello di sgranchirsi un po’ le zampe e di scaricare lo stress. Non male no! Anche oggi abbiamo conosciuto un ulteriore aspetto del carattere del nostro micio. Nelle prossime settimane si affronteranno nuove sfaccettature dei nostri amici felini ed in questo peregrinare nel “pianeta gatto” ci avvarremo degli studi effettuati da Desmond Morris e pubblicati dalla Oscar Mondadori nel libro “Capire il gatto”.

Ecologia e Ambiente:

Visualizza tutti gli articoli

Ti potrebbe interessare anche:

@liciaanimalie

Corpo Forestale Dio li fa poi li accoppia