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di Marco D'Amico
di Marco D'Amico
QUANTI SONO I SAPORI DELL'ACQUA?
di Marco D'Amico
Se il gatto preferisce la pozzanghera alla ciotola.
1 giugno 2001 - “Ha la sua bella ciotola piena d’acqua ma va a bere nelle pozzanghere in giardino. Ma perché? E’ proprio un gatto strano!”. Quante volte, chi ha un gatto, ha notato quella che un po’ a tutti può sembrare una stranezza. Ma in effetti non lo è. Il gatto, infatti, non sopporta assolutamente il cloro e l’acqua del rubinetto, spesso e volentieri, è fin troppo clorata. O comunque, se pur in presenza di un basso contenuto di cloro, per lui è già abbastanza e ne rimane disgustato. Il cloro, poi, non è il solo “nemico” dell’odorato del felino. I suoi padroni, infatti, per pulire la ciotola usano saponi e detersivi a non finire e spesso non la risciacquano bene ed il gatto è terrorizzato al solo pensiero di berci dentro. Quindi preferisce di gran lunga, appena può, uscire in giardino e dissetarsi da una pozzanghera… con grande dispiacere dei suoi padroni. Diverso invece è per la ciotola del cibo visto che in essa gli odori di carne e di pesce mascherano quelli eventuali lasciati dal cloro. Ma quali sono i rischi per il nostro micio quando beve da una pozzanghera? Beh, in effetti non sono molti visto che ci sono tanti animali selvatici che non hanno nessuna alternativa e continuano da sempre a godere di perfetta salute. Quindi l’eventualità di ammalarsi è davvero remota, anche se non da escludere. Maggiori accortezze, al contrario, le dobbiamo avere con la ciotola di casa. Anche perché il nostro piccolo felino è decisamente sensibile alla contaminazione da detersivo. Quindi basterebbe avere una qualche accortezza in più e tutto andrà per il meglio. Innanzitutto quando si lava la ciotola sarà indispensabile sciacquarla a dovere. Una volta riempita la ciotola si deve lasciare riposare per qualche istante l’acqua in modo da poter far dissolvere i prodotti chimici contenuti nel liquido. Oltre all’acqua, infine, i gatti bevono anche latte e forse non tutti sanno che il latte non deve essere mai dato da solo ma insieme all’acqua in modo che lui abbia un’alternativa. E poi, nell’occasione, sfatiamo un luogo comune: a molti gatti adulti il latte proprio non piace e, per di più, non è loro necessario per un’alimentazione completa. Anzi per alcune razze, come ad esempio il siamese, il latte può provocare addirittura dei disturbi gastrici e può provocare la diarrea se viene dato senza l’alternativa dell’acqua. Bibliografia: Desmond Morris, “Capire il gatto”, 1991, Oscar Mondatori.