Incendio Pomezia, trovate tracce di amianto
Non ci sarebbe dispersione di fibre. Tra qualche giorno i risultati relativi ai danni ambientali
Aggiornamento delle 18.00: "Non si registra una significativa dispersione di fibre di amianto nei pressi dello stabilimento. Secondo quanto emerge dagli accertamenti con le microfotografie, il particolato raccolto mostra l’assenza di fibra di amianto, ma una prevalenza di materiale organico, di micro particelle inorganiche e rare fibre vetrose artificiali". A dirlo la Regione Lazio in una nota in cui fa sapere gli esiti dei dati relativi agli accertamenti sulla possibile aero dispersione di fibre di amianto raccolti dal Centro di riferimento Regionale Amianto (Crra).
Il Sindaco di Pomezia, vista l'accertata presenza di amianto nelle lastre di copertura del capannone, ha firmato un'ordinanza con cui ordina dall'azienda Eco X “di adottare con urgenza gli interventi di tempestiva rimozione in sicurezza dei materiali ivi presenti e di contestuale bonifica del sito, nel rispetto della normativa vigente a tutela della salute pubblica”.
---
Confermata la presenza di amianto nell'edificio di Pomezia andato a fuoco cinque giorni fa. A dirlo il procuratore capo di Velletri, Francesco Prete, titolare dell'inchiesta per incendio colposo, riferendo l'esito dell'Asl che ne ha rilevato la presenza sul materiale analizzato derivante dai frammenti delle lastre di copertura del capannone dell'azienda Eco X.
Il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti, ai microfoni del Tg2, ha precisato che al momento non si è ancora in grado di dire quale sia l'impatto della diossina sul terreno e quale l'estensione dell'amianto – che era stato incapsulato secondo le regole previste dalla normativa nazionale – perché si tratta di analisi che richiedono più tempo. Per valutare eventuali danni sia al terreno che alla filiera alimentare saranno quindi necessari alcuni giorni.
Per questo motivo il Comune di Roma, tramite il Dipartimento Scuola di Roma Capitale, ha inviato una nota alle aziende di ristorazione che operano sul posto in cui si fa divieto “di approvvigionamento di derrate alimentari nella zona dell'incendio dello stabilimento Eco-X di Pomezia”, precisamente in un raggio di cinque chilometri dal luogo dell'incendio (e non di 50 chilometri come era stato erroneamente comunicato in un primo momento).
Intanto l'Osservatorio nazionale amianto (Ona) consiglia evacuare le abitazioni che si trovano entro un chilometro dall'incendio e di farvi ritorno solo dopo almeno dieci giorni e dopo un lavaggio con acqua e di “evitare assolutamente il lavaggio a pressione perché alza le fibre di amianto e quindi ne crea aerodispersione e quindi il rischio di inalazione”. L'Ona consiglia inoltre uso di maschere con filtro FFP3 – che dovrebbero evitare il rischio di inalazione di polveri e fibre di amianto – in particolare per coloro che vivono entro i 5 chilometri dal rogo.
Da non sottovalutare, sottolineano sempre dall'Ona, anche il rischio alimentare. Non bisogna consumare frutta e verdura prodotta entro i cinque chilometri dall'incendio (divieto peraltro già sancito dal sindaco di Pomezia e dal Comune di Ardea) ed è necessario lavare con abbondante acqua gli alimenti prodotti oltre questo raggio.
Secondo i dati relativi raccolti dalle centraline della rete regionale per la qualità dell'aria, diffusi dall'Arpa Lazio, continuano a non esserci superamenti dei valori limite di legge per quanto riguarda PM10, Benzene, CO e NO2.
Intanto l'impianto della Eco X distrutto dall'incendio, che si trova sulla Pontina vecchia, a sud di Roma, è stato posto sotto sequestro.